Comme le feu, diretto da Philippe Lesage, prosegue la proposta cinematografica del Noam Film Festival con un dramma ambientato nei boschi del Québec, in Canada. Il film segue un padre di famiglia che, accompagnato dai figli e da un amico di questi ultimi, si reca a visitare un vecchio collaboratore per trascorrere una vacanza in uno chalet immerso nella natura. Qui, tra paesaggi maestosi e isolati, la pellicola è pronta a esplorare le passioni adolescenziali e l’immaturità degli adulti, mentre la natura circostante diventa una potente metafora dei cambiamenti emotivi che ciascuno di loro attraversa.
Fin dalla scena d'apertura, in cui vediamo l’auto avanzare verso la casa nel bosco, Lesage suggerisce che questo viaggio sarà una trasformazione profonda, richiamando vagamente atmosfere di Shining e The Cabin in the Woods, dove la psicologia dei protagonisti è messa alla prova. Ogni personaggio porta con sé un bagaglio emotivo che, una volta aperto, scatena tensioni e svelamenti difficili da gestire. In questo contesto, il vino diventa quasi un balsamo temporaneo, un mezzo per placare animi in tumulto e ritrovare momenti di gioia condivisa, anche solo per un attimo.
Nonostante la durata imponente di 155 minuti, che a tratti rallenta il ritmo e diluisce l’intensità delle interpretazioni, la forza del film risiede nei dialoghi magistralmente scritti, ricchi di tensioni e non detti. Lesage sfrutta sapientemente i “bit” drammatici, come teorizzato da Robert McKee nel suo manuale Story, tenendo viva la sensazione che ogni problema irrisolto possa riemergere da un momento all'altro. In questo modo, la narrazione si costruisce su una tensione sottile e costante, che tiene lo spettatore in attesa di una catarsi.
Lesage ci invita a riflettere su conflitti personali e segreti nascosti, proponendo un viaggio catartico in cui i personaggi escono più consapevoli di sé e delle proprie emozioni. Il paesaggio naturale diventa uno spartiacque tra la disillusione e l’immoralità degli adulti e il desiderio di libertà dei giovani, che cercano di allontanarsi dalle ombre lasciate dai genitori. In definitiva, Comme le feu è un’esperienza cinematografica che riesce a coniugare introspezione e potenza visiva, trasportando lo spettatore in un viaggio umano e naturale di grande intensità.
Fabio Catalano
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