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Immagine del redattoreSara Cerullo

Il mio amico Robot - Pablo Berger


 
 

Pablo Berger ci ha regalato con “Il mio amico robot” (Robot Dreams) un film d’animazione muto che riesce a parlare direttamente al cuore dello spettatore.

 

Attraverso una storia antropomorfa, Berger ci narra la vicenda di Dog, un cane che si sente profondamente solo in un mondo dove tutti sembrano aver trovato la vera felicità nella condivisione. Dog decide quindi di acquistare un Robot da compagnia, e immediatamente si sviluppa tra i due un'intesa e un affetto puro. Per una serie di eventi le loro strade si separeranno forzatamente, ma resterà sempre vivo un ricordo ed una speranza nel potersi rincontrare per rivivere così i bei momenti trascorsi assieme.

 

Il leitmotiv di tutto il film è la canzone “September” degli Earth, Wind & Fire, che unisce i personaggi nel loro doloroso viaggio di crescita. La canzone, già dalla prima strofa con “Do you remember”, invita a ricordare e custodire con affetto tutti i ricordi e i momenti passati, come parte importante del nostro essere e del nostro presente, senza diventare però un ostacolo per il nostro futuro. Dopo la separazione, entrambi non fanno altro che pensare e ricordare l'un l'altro, arrivando persino a sognarsi reciprocamente. Infatti, il titolo originale del film, “Robot Dreams”, evidenzia l'importanza dei sogni in questa storia. Dog e il Robot hanno sogni diversi: Dog è abituato alla sofferenza e a vivere in un mondo disincantato, il che rende il suo universo onirico nostalgico ma anche ambiguo e spaventoso; Robot, invece, inizialmente è ingenuo e ignaro della malvagità e dell'egoismo, ma attraverso le sue esperienze acquisisce una nuova consapevolezza. I suoi sogni speranzosi, pian piano, si trasformano in incubi cupi, tormentati dai sentimenti di sofferenza legati all'abbandono.

"Il mio amico Robot" non si limita a trattare la solitudine, ma affronta anche il tema della perdita e di come si impara a convivere con il dolore trasformandolo in qualcosa di positivo.

I due protagonisti cercano inizialmente di attenuare il senso di solitudine convincendosi che la felicità di uno dipenda dalla presenza dell'altro, ma riusciranno a trovare la forza di raggiungere la loro felicità, superando i traumi ma non dimenticando mai l’amore che hanno provato l’uno per l’altro.


Da un punto di vista tecnico, Berger ha optato per un’animazione semplice in 2D, completamente priva di dialoghi ma carica di espressioni, sguardi e gesti che riempiono i silenzi ed esprimono al meglio le sensazioni dei personaggi.  


“My thoughts are with you

Holdin' hands with your heart to see you

Only blue talk and love, remember

How we knew love was here to stay”


Sara Cerullo

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