Sfuggita al controllo delle più grandi potenze mondiali, un IA diventa senziente e minaccia gli equilibri geopolitici del pianeta. Ethan e il suo team si metteranno alla ricerca della chiave che potrebbe porre fine a tutto, ma dovranno vedersela con dei sicari interessati ad impadronirsene per scopi personali.
Non ha l'eleganza di "Rogue Nation" o la versatilità di "Fallout" ma questa prima parte di due è una delle più grandi lettere d'amore allo spionaggio, oltre ad essere un film che riflette in modo intelligente ed oculato sul rapporto tra l'essere umano e il digitale. Il settimo capitolo della saga porta sulle proprie spalle una carica epica invidiabile, capace di rendere palpabile e satura di pathos ogni sequenza che ci viene proposta, sebbene l'incombenza del Covid durante la fase di produzione si senta e si rifletta in modo abbastanza significativo su alcune parti della sceneggiatura e nella regia, che in alcuni momenti passa dall'essere eccellente a fare errori madornali con scavalcamenti di campo e utilizzo improprio dei primi piani. Fortunatamente il tutto viene compensato dall'alto intrattenimento che Tom Cruise e McQuarrie regalano allo spettatore, soprattutto grazie alla posta in palio messa sul piatto e alla gestione di alcune scene action che entrano di diritto tra le migliori che si siamo viste in tutta la saga. L'ho preferito meno rispetto ai tre capitoli precedenti ma devo ammettere che nonostante tutti i problemi (grandi e piccoli che siano) le carte in mano per fare un lavoro senza precedenti nella seconda parte ci siano eccome e ripongo nei confronti del brand tutta la fiducia di cui dispongo. E poi diciamocelo, quest'anno il cinema action ci sta davvero regalando delle enorme soddisfazioni e finché ci sarà il Tom Cruise di turno disposto a buttarsi con una moto da 7000 metri per il bene della sala, credo ci sia ben poco da fare se non alzare le mani e ringraziare all'infinito.
Jackie Soprano
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